Impianto post-estrattivo su elemento singolo a carico immediato

DESCRIZIONE CLINICA

Il posizionamento post-estrattivo immediato degli impianti può essere considerato oggi un protocollo predicibile.

La notevole riduzione dei tempi clinici di trattamento risulta essere una notevole attrattiva per il paziente.

La conometria della sistematica Leone, in assenza di viti, ci permette di inserire direttamente all’interno dell’impianto sia il moncone che la corona preventivamente assemblati e rifiniti fuori dalla bocca.

 

Analizziamo i punti di criticità di una riabilitazione implantoprotesica:

  • Il primo punto di criticità è rappresentato dalla forma esterna dell’impianto e dalla sua superficie. Questa deve favorire la colonizzazione degli eritroblasti per una maggiore e migliore neoformazione ossea. Se questo avviene l’impianto incontrerà un’ottima osteointegrazione e un’ottima stabilità.
  • Il secondo punto di criticità è rappresentato dalla connessione fra moncone e impianto. Le due possibilità sono la soluzione avvitata o quella cronometrica. Nella seconda ipotesi non è presente vite bensì un cono Morse simile a quello presente nelle protesi d’anca. Questo tipo di incastro fra cono maschio e cono femmina garantisce assoluta stabilità, assenza di micromovimenti e assoluta resistenza ai carichi dislocanti.
  • Il terzo punto di criticità è rappresentato dalla modalità con cui la ricostruzione protesica del dente si blocca al moncone. È possibile una cementazione intraorale, una cementazione extraorale, una soluzione avvitata e una soluzione con cappetta conometrica. Nel caso della cementazione extraorale il dente viene incollato al moncone in laboratorio quindi assolutamente privo di residui di cemento e scrupolosamente lucidato nel punto di giunzione moncone/corona.

La soluzione ottimale secondo la mia esperienza clinica è riassunta nella sistematica Leone con una superficie HRS dell’impianto, una connessione conometrica moncone/impianto e una cementazione extraorale della corona sul moncone. Come si evince dalle foto allegate questa sembra essere la soluzione più semplice e più vicina a quella naturale… niente vite e niente cemento in una formula monoblocco stabile ed esteticamente molto simile a quella naturale.

Dagli studi condotti negli ultimi anni sull’argomento non sono emerse differenze significative tra il carico immediato ed il carico differito dell’impianto.

 

Caso iniziale

Estrazione incisivo laterale

Estrazione incisivo laterale

Biomateriale di ricostruzione ossea

Biomateriale di ricostruzione ossea in situ

Biomateriale di ricostruzione ossea in situ

Impianto osteointegrato in situ

Radiologia pre e post intervento

Tappo di guarigione implantare

Tappo di guarigione implantare

Moncone temporaneo in peek

Provvisorio preformato ribasato in resina

Provvisorio e moncone temporaneo assemblati

Provvisorio e moncone temporaneo assemblati

Provvisorio e moncone temporaneo rifiniti

Provvisorio e moncone temporaneo rifiniti

Provvisorio e moncone temporaneo rifiniti

Provvisorio e moncone temporaneo in situ

Unità moncone protesica definitiva

Unità moncone protesica definitiva

Guarigione tessuti perimplantati

Guarigione tessuti perimplantati

Guarigione tessuti perimplantati

Inserimento dell’unità moncone protesica

Caso finale

Caso finale

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